Le emozioni sono veicoli, l'importante è dove portano. Se ti trovi in una palude, forse dovevi scendere prima (Paolo Quattrini) Il nostro corpo parla. Senza parole o concetti. Parla direttamente con l'anima e ha una saggezza interna senza eguali. E in genere noi non l'ascoltiamo. Siamo così abituati a non ascoltarlo che a volte dimentichiamo anche di averlo, questo insieme di ossa, tendini e muscoli che ci porta in giro. Eppure lo abitiamo 24 ore su 24. Alcune persone curano in maniera quasi ossessiva la macchina, la casa, ma si scordano di prendersi cura del proprio corpo come se non gli appartenesse, come se non fosse fondamentale per la propria esistenza. Non è una questione di comunicazione non verbale, di cosa trasmettiamo agli altri con una postura o un'espressione. Anzi, sto dicendo proprio il contrario: è ciò che riceviamo e non percepiamo perchè manca la consapevolezza del corpo. Dal collo in già siamo spesso anestetizzati. Dalle emozioni – che spaventano quasi quanto il corpo – scappiamo e le nascondiamo quasi fossero una tortura che c'è capitata per eredità genetica, e quanto sarebbe comodo non dover sentire tutte 'ste cose che si muovono dentro.... Così smettiamo di vivere. Forse si sopravvive, ma in genere è spiacevole e poco funzionale. E indovinate un po' cosa ci da la misura di ciò che è piacevole o spiacevole? Il corpo. Membrana fatta di sensi e ingegneria fisiologica che separa il nostro mondo interno da quello esterno, termometro istantaneo del piacere, attraverso le emozioni ci consente di sopravvivere a ciò che ci capita intorno: se sento paura forse c'è un pericolo da cui devo allontanarmi, se sono arrabbiato forse non ho ottenuto qualcosa per me fondamentale, ecc. Stare in contatto con se stessi permette di essere consapevole delle sensazioni del corpo, dei bisogni dell'organismo, di ciò che si prova emotivamente quando accade qualcosa. E se sappiamo cosa sentiamo, possiamo arrivare a capire cosa vogliamo. L'alternativa è nascondere tutto sotto il tappeto e restare contratti emotivamente, come pentole a pressione, oppure usare dei comportamenti generici, buoni per tutte le stagioni, quelli che poi fanno dire con una smorfia: “Perchè mi comporto sempre così?”. Ecco come nascono i lavori sul corpo. Dalla danza libera al camminare, dalla meditazione ai 5Ritmi, lo scopo è sempre lo stesso: entrare dentro lo stato d'animo, l'emozione, stare in contatto e lasciare che il corpo esprima ciò che sente. Non ha nulla a che vedere con una tecnica di ballo o con l'apparire. Solo il sentire. Sei tu che dialoghi con il tuo corpo. Sei tu che ti permetti di ascoltarlo. Ed è un dialogo intimo, delicato, che riguarda solo te e lui. Ma se ti muovi dentro i tuoi stati d'animo, se respiri le tue emozioni e le lasci fluire in un gesto, ecco che accade qualcosa di meraviglioso: il tuo mondo cambia. Il caos, la pesantezza, l'inerzia si trasformano in equilibrio. Perchè la vita è movimento e il sentire è prima di tutto un movimento cinesico del corpo. Il risultato è diverso da persona a persona, ma l'esperienza di connessione che si sperimenta lascia un sapore di libertà che resta nell'animo a lungo, e il corpo ritrova quella saggezza organismica che fa fiorire la vita. * Per i lavori sulla corporeità, potete consultare la pagina delle Attività
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Mi chiamo Elisa Benvenuti e sono una psicologa e psicoterapeuta specializzata in psicoterapia della Gestalt. Archivi
Ottobre 2021
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